A volte, dopo un ictus, un trauma cranico o un altro danno neurologico, la persona che conoscevamo sembra cambiata. È più irritabile, impulsiva, distante o disinibita.
Molti familiari si trovano a pensare: "Non è più lui/lei".
Non si tratta solo di una reazione psicologica: spesso, questi cambiamenti comportamentali sono diretta conseguenza della lesione cerebrale.
In questi casi, la riabilitazione neuropsicologica non è un optional, ma uno strumento fondamentale per aiutare la persona e chi le sta accanto.
Cosa sono i disturbi del comportamento post-lesione?
Con questo termine si indicano alterazioni visibili nel modo di agire, reagire o relazionarsi che compaiono dopo un danno al cervello.
Possono manifestarsi con:
Aggressività o irritabilità aumentata
Perdita del controllo degli impulsi
Comportamenti socialmente inappropriati
Apatia o mancanza di iniziativa
Alterazioni dell’umore o della percezione di sé
Sono sintomi che spesso passano inosservati nelle fasi acute (ospedale, riabilitazione fisica), ma che esplodono nel quotidiano, proprio quando la famiglia pensa che il peggio sia passato.
Perché non basta “gestire” questi comportamenti?
Molti caregiver si trovano a sopportare e tentare di contenere comportamenti difficili, spesso senza strumenti.
Ma la gestione quotidiana, da sola, non basta.
Serve un intervento che vada alla radice: aiutare il cervello a riorganizzarsi.
Cos’è la riabilitazione neuropsicologica?
È un percorso personalizzato che utilizza strumenti cognitivi, emotivi e comportamentali per:
compensare le funzioni danneggiate
rafforzare quelle residue
aiutare la persona a recuperare consapevolezza e autoregolazione
Attraverso esercizi mirati, strategie ambientali e psicoeducazione, la riabilitazione aiuta a costruire un nuovo equilibrio, sostenibile per chi è coinvolto.
Qual è il ruolo del caregiver?
Chi assiste una persona con una lesione cerebrale ha un compito difficile: comprendere, resistere, adattarsi.
Spesso senza che nessuno abbia spiegato davvero cosa sta succedendo.
Una buona riabilitazione include sempre anche il caregiver:
fornendo strumenti pratici
chiarendo i limiti attuali
sostenendo l’emotività legata al cambiamento
Quando è il momento di chiedere aiuto?
Se ti riconosci in alcune di queste frasi:
“Non lo capisco più”
“È un’altra persona”
“È aggressivo e non posso più permettermi di lasciarlo da solo”
“Mi sento esausta e non so da dove partire”
…probabilmente è il momento giusto per richiedere una valutazione neuropsicologica.
Un intervento precoce può fare la differenza nel tempo.
In sintesi
I disturbi del comportamento post-lesione non sono capricci né reazioni volontarie
La riabilitazione neuropsicologica è il percorso più adatto per trattarli alla radice
I caregiver non devono affrontare tutto da soli: esistono strumenti e professionisti per accompagnarli
Intervenire presto aiuta a ridurre la sofferenza, contenere i danni e ricostruire una nuova qualità di vita
Vuoi saperne di più?
Mi occupo da anni di neuropsicologia clinica e di disturbi del comportamento dopo lesione cerebrale.
Lavoro con pazienti da tutta Italia, anche online, ma soprattutto ascolto i familiari, perché troppo spesso restano invisibili.
Tu non sei invisibile.
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